Euro digitale e CBDC, cosa sono e quando arrivano? Nel panorama delle criptovalute vengono spesso accomunate anche quelle che vengono chiamate CBDC, ovvero Central Bank Digital Currency. Tuttavia bisogna fare alcuni distinguo. Vediamo quali

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CBDC cosa sono e come sono fatte

Le CBDC non hanno una governance decentralizzata e soprattutto non avrebbero bisogno delle tecnologie blockchain. Esse Sono monete di stato, ovvero a corso legale. Questa è una differenza sul piano giuridico più che sul piano pratico.

Infatti per un cittadino o un’azienda un pagamento elettronico può già avvenire attraverso una connessione telematica fra banche, che sia esso un bonifico oppure un pagamento con carta. Tuttavia questa è una moneta privata, anche se autorizzata da un ente governativo.

Al contrario la CBDC sarebbe una moneta emessa dallo stato, o meglio dalle banche centrali per conto degli stati. Infatti finora l’unica moneta a corso legale in Europa è la banconota (o la moneta metallica) ma una moneta elettronica di stato non esiste.

CBDC: ha senso chiamare l’euro digitale una criptovaluta di stato?

Come diceva Nanni Moretti, “le parole sono importanti”, e la criptovaluta di stato, anche a ripeterlo a voce alta, non suona così convincente.

Ricapitoliamo un attimo qual è il modello di attacco per cui Bitcoin ha senso e con lui le monete basate su blockchain.

La blockchain e le criptovalute risolvono un problema semplice semplice: come trasferire un valore da una cella di registro A ad una cella di registro B rispettando delle regole condivise a priori e senza che ci sia qualcuno che decida arbitrariamente di cambiarle o di eluderle.

Si chiamano cripto non perché siano criptate ma perché grazie alla crittografia è possibile firmare digitalmente l’equivalente di “assegni” e trasferire il valore da A a B senza che A e B si conoscano e senza che A e B siano noti o autorizzati da qualcuno. Basta che rispettino le regole del protocollo informatico.

Non mi pare una cosa molto compatibile con l’idea di criptovaluta di Stato.

Ma infatti non bisogna neppure pensare che gli stati vogliano fare delle criptovalute, piuttosto vogliono fare delle valute digitali totalmente centralizzate. Ma che vantaggi porterebbero?

  • inclusione: invece di avere il conto presso una banca commerciale ognuno di noi potrebbe avere il conto direttamente presso la BCE. Utile? Beh, almeno sembra semplice e alla portata di tutti.

  • efficienza: Non avremmo più bisogno delle clearing house, i pagamenti sarebbero immediatamente addebitati e accreditati in un unico registro centrale. In un colpo solo si farebbe fuori un business ipermiliardario.

  • legalità: grazie al monitoraggio delle attività illecite. Ogni transazione potrebbe essere monitorata direttamente. Non ci sarebbe bisogno di “seguire il denaro”, il denaro è lì a disposizione delle autorità in tutta la sua storia dalla culla alla tomba.

Per approfondire i vantaggi alcuni accademici americani hanno prodotto un paper nel quale evidenziano tutti i vantaggi di un dollaro digitale di Stato.

Sembra uno scenario idilliaco. Perché non adottarlo immediatamente? A dispetto di quello che molti pensano l’attuale sistema non è così centralizzato. Le banche commerciali “creano” denaro, le transazioni sono sparse fra vari conti di tesoreria e poi riconciliate e compensate nelle clearing house.

Si potrebbe obiettare che i primi tentativi di valuta digitale di stato siano goffi e mal riusciti, pensiamo subito al Petro del Venezuela, di fatto un tentativo di aggirare le sanzioni internazionali grazie ad una ICO di stato.

Problemi dell’euro digitale e delle CBDC in generale

In realtà sgombrando il campo dall’ipotesi di una realizzazione naif quali sarebbero i problemi di una moneta elettronica di stato come l’euro digitale?

  • Single point of failure, il sistema è vulnerabile dove concentra la sua funzione vitale. Un bel data leak a livello centrale colpirebbe tutti in modo generalizzato ed in un colpo solo. Per non parlare di un malfunzionamento che bloccherebbe di fatto l’economia intera.

  • Abuso della vigilanza, nessuna transazione passerebbe inosservata. Vogliamo davvero questo?

  • Corruzione del controllo, eliminare gli intermediari sembra bello ma vogliamo veramente che “uno” decida su tutto, come evidenziato dall’avvocato Massimo Simbula.

Il primo dei tre punti dell’elenco di cui sopra sembra aver già preso concretezza, infatti un ricercatore di sicurezza ha scoperto che il codice della valuta digitale della banca centrale (CBDC) del Brasile contiene una funzione che permette di congelare o ridurre i fondi. Questa scoperta ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità che il governo possa esercitare un controllo eccessivo sui fondi digitali dei cittadini.

La Human Rights Foundation, un’organizzazione non profit, ha annunciato il lancio di un tracker per le valute digitali delle banche centrali (CBDC) durante l’Oslo Freedom Forum. Questo strumento si concentra sul monitoraggio dello sviluppo delle CBDC in tutto il mondo e sulla loro relazione con i diritti umani.

Il tracker è stato sviluppato durante un fellowship di otto mesi presso la Human Rights Foundation. Il progetto include la pubblicazione di materiali educativi e una linea diretta per le segnalazioni. Si prevede che diventerà pienamente funzionale entro la fine dell’anno.

L’obiettivo del tracker è di fornire un quadro chiaro di come le CBDC stanno influenzando i diritti umani in tutto il mondo, permettendo agli utenti di seguire l’evoluzione delle politiche e delle implementazioni delle CBDC

A giudicare dalla mappa dell’Atlantic Council tutti i governi del mondo o quasi sono impegnati in un progetto CBDC.

(source: Atlantic Council)